Risposta di Jean-Paul Cheno: Prima di citare gli strumenti, è opportuno definire cosa si intende per "gestione strategica".
In tempi di crisi economica o in uscita da una crisi, consiglio invece di concentrarsi sulla gestione a breve termine. Non è affatto "giocoletto", anzi è vitale e responsabile. I cruscotti sono quindi completamente indicati; ne esistono di diversi tipi (io faccio formazione su questo!), a seconda delle aree target (commercio, finanza, risorse umane, produzione, costi, margini, qualità, scarti…) ed è bene utilizzarne diversi.
Questo è a mio avviso un buon segno (passo indietro, imprevisti di breve termine sotto controllo, ecc.) quando un'azienda utilizza altri strumenti, come grafici XY o mappe per illustrare l'evoluzione del proprio posizionamento strategico (in relazione ai suoi concorrenti, agli obiettivi LT che ha annunciato in precedenza, agli obiettivi LT, ecc.); troviamo poi la nozione di gestione strategica.
Questi 2 "orizzonti" di pilotaggio non vanno contrapposti. Consiglio (sia ai miei clienti business che ai miei studenti) il seguente esercizio: identificare e analizzare il pannello di strumenti utilizzati da un'azienda durante i suoi incontri (trimestrali, semestrali e/o annuali) con investitori o azionisti. È molto informativo.
La nostra visione :
Ci sono molte soluzioni per guidare la strategia. La cosa più importante non è lo strumento in sé, ma la coerenza degli indicatori di gestione in base alle azioni attuate. Se questa coerenza viene rispettata, tutto scorrerà. Uno strumento interessante da implementare è la Balanced Scorecard. Oltre alla sua funzione di monitoraggio, abbraccia un vero approccio alla costruzione di sistemi coerenti. Anche se non viene utilizzato così com'è, una buona lettura dei libri dedicati è molto utile per formare buone abitudini.