Tecnica Delphi: trovare una risposta all'unanimità

Trovare gradualmente e rapidamente un consenso sulla base di più proposte di esperti su una problematica più o meno complessa… Questo è l'obiettivo della tecnica Delphi.

Presentazione del metodo

Il metodo prende il nome dalla città di Delfi nell'antica Grecia dove la Pizia - Oracolo del Tempio di Apollo - fece le sue previsioni. Questa tecnica è stata sviluppata negli anni '40 e '50 negli Stati Uniti da due ricercatori: Norman Dalkey e Olaf Helmer e aveva lo scopo, all'epoca, di studiare le tendenze a lungo termine.

Migliorata e arricchita negli anni, Delphi è considerata una tecnica di comunicazione collettiva e ordinata. Uno strumento che consente di ottenere rapidamente un consenso a partire da riflessioni individuali di esperti (minimo 8 soggetti in possesso di conoscenze e legittimità sufficienti sull'argomento per poter portare una riflessione costruttiva) messi insieme progressivamente attraverso consensi successivi.

Il processo ha molte varianti, tra cui le seguenti:

  1. Il facilitatore formula il tema del workshop
  2. Ogni partecipante annota da 5 a 10 idee / opinioni / soluzioni sulla domanda
  3. I partecipanti si riuniscono in coppia, analizzano, discutono, se necessario negoziano per raggiungere un consenso tra tutte le loro proposte iniziali.
  4. I duetti si riuniscono in 2 (sottogruppi di 4 partecipanti) e mettono insieme le 2 proposte che hanno conservato ciascuno come duo. Ancora una volta i 4 collaboratori analizzano e riflettono sulle 2 idee così studiate fino a concordare all'unanimità la soluzione più opportuna.
  5. I sottogruppi vengono poi raggruppati in 2. Questo dà 8 partecipanti per gruppo che riflettono fino a formulare una proposta accettata all'unanimità. Questi gruppi si raggruppano di nuovo. Il processo si ripete finché non rimane un solo folto gruppo che dovrà pronunciarsi all'unanimità sulla soluzione finale adottata.

Perché usare la tecnica Delphi?

L'idea è quella di ottenere un consenso attorno a un insieme di soluzioni/idee/opinioni formulate dai partecipanti alla riflessione attraverso la messa in comune e la negoziazione. Ogni decisione è votata all'unanimità.

I campi di applicazione sono quindi diversi:

  • gestione del progetto
  • cambio gestione
  • risoluzione dei problemi
  • lancio di un nuovo prodotto/servizio (marketing)
  • strategia

Vantaggi

  • Partecipazione attiva di tutti i soci presenti
  • Negoziazione progressiva delle idee formulate
  • Analisi successiva delle diverse argomentazioni/controargomentazioni
  • Limitazione dell'effetto di gruppo o pressione silenziosa che la maggioranza/gerarchia può esercitare
  • Consenso rapido

limiti

  • Difficoltà a mantenere l'attenzione durante la sessione
  • Complessità nel raggiungere un accordo
  • Difficoltà per alcuni partecipanti a difendere le proprie idee davanti a un collega troppo estroverso
  • Discussioni che possono essere accese a seconda dell'argomento trattato
  • Durata delle discussioni difficile da controllare quando ci sono molti partecipanti

Come usare la tecnica Delphi?

Il metodo è relativamente complesso da impostare. Da un lato perché non sempre è facile riunire un numero sufficiente di esperti, dall'altro perché a volte è difficile motivare tutti a difendere le proprie idee ascoltando attivamente quelle degli altri. Inoltre, la tecnica può rivelarsi sterile in contesti conflittuali.

  1. Preparazione per l'incontro

    Padroneggiare l'animazione : qui è importante il ruolo dell'animatore o del facilitatore. Deve essere in grado di condurre il workshop in modo neutrale, riformulare i dibattiti se si intensificano, mantenere i tempi definiti (la durata di una sessione varia in base al tema e al numero di partecipanti - generalmente da 90 a 120 minuti), assicurarsi che gli scambi avvengano senza vincoli o pressioni.

    Scegli esperti/partecipanti : devono possedere le competenze adeguate e sufficienti relative all'argomento nonché una certa legittimità in tale ambito.

  2. Definire lo scopo dell'incontro

    Il facilitatore/facilitatore espone il problema in maniera chiara e precisa. Gli esperti che compongono il gruppo devono integrare con precisione l'argomento dello studio.

    Il facilitatore indica l'obiettivo della sessione di lavoro e specifica il corso di quest'ultima in modo che tutto sia chiaro a tutti.

  3. Produzione

    1° round

    Ognuno pensa prima da solo e annota alcune idee/soluzioni/opinioni sul tema su cui si è lavorato.

    I partecipanti quindi si raggruppano in coppie. Ciascun individuo presenta poi le proprie proposte al proprio partner: idee, vantaggi, limiti, impatti, ecc. sono sgranati.

    Il duo quindi concorda solo su una delle proposte fatte e la difenderà contro un altro duo nel prossimo turno.

    2° round

    I duetti si riuniscono in coppia. I 4 membri di ogni nuovo gruppo così formato studiano poi le 2 proposte precedentemente conservate dai rispettivi duo. Ciascuno difende la sua proposta e ascolta con attenzione quella dell'altro duo.

    I quartetti così discutono fino a trovare un primo consenso mantenendo solo una delle due proposizioni che ciascuno difenderà nel turno successivo contro un altro quartetto.

    In questa fase è interessante designare, in ogni gruppo, un "delegato" o "relatore" che avrà il compito di difendere la proposta accolta nel turno successivo contro gli altri gruppi.

    Prossimi tour

    I quartetti si riuniscono in gruppi di 8 persone. Il processo di riflessione si ripete: ciascuno dei quartetti, tramite il proprio relatore se necessario, presenta la proposta che ha conservato fino a quel momento e la difende all'altro quartetto, che ascolta con attenzione. Quest'ultimo, a sua volta, presenta la sua proposta e il gruppo nel suo insieme pensa all'opzione più appropriata fino a quando non viene concordata all'unanimità.

    Si ripete il processo di consenso progressivo. I gruppi si fondono in coppie finché non rimane un solo grande gruppo con una proposta adottata all'unanimità.

  4. Decisione e azione

    Una volta stabilito il consenso, non resta che definire un piano d'azione, metterlo in atto e garantirne il seguito.

Si fa riferimento a questo file in: Risoluzione dei problemi: processo e strumenti

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